"Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona."
Dante Alighieri



"L'assenza affievolisce le passioni mediocri e alimenta quelle grandi, come il vento spegne la candela e ravviva il fuoco."
François De La Rochefoucauld


"Amore è un fanciullo vagabondo e agile,è difficile imporre un limite alle sue ali."
Ovidio

"Chi ti ama,prima o poi,ti fa sempre piangere."
Miguel De Cervantes

"Quel che facciamo quando siamo innamorati è forse la nostra condizione normale.
L'amore mostra all'uomo come dovrebbe essere."
Antom Pavlovic Chechov

"Un bacio legittimo non vale mai quanto un bacio rubato"
Guy de Maupassaunt

"Le parole dell'amore, che sono sempre le stesse, prendono il sapore delle labbra da cui escono"
da "Bel Ami " di Maupassaunt

lunedì 14 aprile 2008

L' importanza del contesto..

Appena ho letto il post sul valore del contesto ha iniziato a ronzarmi in testa una frase di un filosofo che ho studiato al liceo..egli sinceramente non rientra tra i miei preferiti, anzi spesso mi è risultato antipatico e presuntuoso, ma è uno dei più grandi filosofi dell’ Ottocento ed è George Wilhelm Friedrich Hegel..La frase è ”Il Vero è L’ Intero”.
Non voglio certo fare una lezione di filosofia, anche perché non ritengo di avere le conoscenze adatte e ho qualche lacuna, ma credo che il significato di quell’ espressione sia correlabile all’ argomento del post del professore, effettuando un’ analogia tra Intero e Contesto: per me infatti il contesto rappresenta quell’ intero e quella totalità di cui parlava Hegel..premessa: questo filosofo opera nel tempo in cui l’uomo,una volta recuperata l’importanza della razionalità grazie all’epoca appena passata dell’illuminismo, torna a rapportarsi e a porsi tantissime domande sul mondo che lo circonda svincolato inoltre dai dogmi della Chiesa che lo avevano oscurato nel Medioevo fino al Seicento, mentre la letteratura vede fiorire il Romanticismo che rivaluta la Natura e, mentre la scienza, in cui l’uomo appunto ripone gran parte delle sue speranze di trovare risposte, fa grossi passi avanti…In questo scenario le domande più frequenti non potevano che essere:
Cos’ è la Realtà?
E la Realtà è Verità?
Hegel risponde affermando che ciò che propriamente esiste è l’assoluto, inteso come un organismo unitario di cui le singole cose finite sono parti o manifestazioni; queste parti non possono sussistere di per sé separate dall’assoluto: il finito è allora ideale, ovvero, non esiste come qualcosa di autonomo, ma solo come manifestazione parziale dell’infinito, perché la singola parte non può esistere se non all’interno del tutto.Ogni momento dell’essere che diviene non è concettualmente afferrabile secondo verità se non è collocato, nel suo specifico ruolo, all’interno del tutto. L’ Intero diventa perciò unica verità e unico oggetto di studio della metafisica…

Queste frasi pompose, magari poco comprensibili, sono frutto di un ripasso del libro di filosofia, ma il concetto è semplice:
niente è ciò che è se non grazie al suo rapporto con l’ intero a cui appartiene; il dettaglio non lo si può capire a fondo se prima o poi non lo reinseriamo nel contesto dal quale lo avevamo precedentemente estrapolato..cos’è un petalo senza il fiore dal quale lo abbiamo strappato?Che senso ha una pagina se non sfogliata in un libro?Una lettera senza tutto l’alfabeto?Un osso senza lo scheletro?Un organo fuori dal suo apparato?....
Se espropriamo un singolo oggetto dal suo intero, esso perde completamente di significato, non è più nemmeno identificabile se non confrontato con altri oggetti dello stesso contesto che magari presentano differenze da esso.E allora, se il Contesto è l’ Intero e l’ Intero è Verità, per la proprietà transitiva, il Contesto è Verità ...
Tutto ciò penso possa valere per le formule matematiche che,come scrive il professore, "sono tutt’ altro che semplici da leggere in quanto richiedono sempre e comunque un contesto di studio", altrimenti è chiaro e inevitabile che restino solo dei simboli,delle lettere,dei numeri..delle convenzioni..analogamente, sarà difficile per un medico formulare una diagnosi completa ed esatta se prima non si contestualizza la malattia nel tipo di vita condotto da un paziente,etc etc..Perciò, mai perdere di vista il contesto e la prospettiva dell’ insieme se si vuole davvero arrivare alla verità..

"Il vero è l’ intero. Ma l’ intero è soltanto l’ essenza che si completa mediante il suo sviluppo. Dell’ Assoluto devesi dire che esso è essenzialmente Risultato, che solo alla fine è ciò che è in verità; e proprio in ciò consiste la sua natura, nell’ essere effettualità, soggetto a divenir - se – stesso." Hegel, Fenomenologia dello spirito.

5 commenti:

Andreas Formiconi ha detto...

diavolo, finite col farmi fare una cultura per davvero!

---AnDrEa--- ha detto...

Ciao,sono andrea...
non è che mi potresti dare una mano per mettere a posto il mio blog?
Ci sto diventando matto...
perfavore rispondi...grazie

---AnDrEa--- ha detto...

grazie...
la cosa ke proprio nn riesco a capire come fare è:
ma come si fa a mettere dove voglio i post?
esempio:quello delle battute

io lo vorrei mettere di lato come hai te..ma nn riesco a capire come!
questa è la cosa principale...
grazie ankora...cmq,cm va?tt bene?

---AnDrEa--- ha detto...

ah...se vuoi,per far prima...se hai il contatto di messenger,me lo dai...
così faccio prima a kiederti le cose e vedo anke se ci sei...

Lory ha detto...

Ciao Silvia...complimenti per il blog che è carino!