"Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona."
Dante Alighieri



"L'assenza affievolisce le passioni mediocri e alimenta quelle grandi, come il vento spegne la candela e ravviva il fuoco."
François De La Rochefoucauld


"Amore è un fanciullo vagabondo e agile,è difficile imporre un limite alle sue ali."
Ovidio

"Chi ti ama,prima o poi,ti fa sempre piangere."
Miguel De Cervantes

"Quel che facciamo quando siamo innamorati è forse la nostra condizione normale.
L'amore mostra all'uomo come dovrebbe essere."
Antom Pavlovic Chechov

"Un bacio legittimo non vale mai quanto un bacio rubato"
Guy de Maupassaunt

"Le parole dell'amore, che sono sempre le stesse, prendono il sapore delle labbra da cui escono"
da "Bel Ami " di Maupassaunt

lunedì 10 marzo 2008

Impreparati??

di Arnaldo D'Amico
Le cronache quotidiane riportano una sequenza impressionante di morti avvenute in ospedale o nel pronto soccorso, morti che non sarebbero dovute succedere. Una prima ricostruzione dei fatti individua la causa dell'impreparazione dei medici. Da qui la domanda: la formazione dei medici italiani è adeguata? Nella maggior parte dei casi (le statistiche variano a seconda dei Paesi dall' 85 al 96%) l'errore non è stato causato solo dal medico. Materiali scadenti o non congrui, disorganizzazione, disattenzioni o impreparazione di paramedici, tecnici, biologi, chimici, farmacisti, ingegneri, ecc, fanno la loro parte.
In sintesi: l'errore è di quei dipendenti ospedalieri - 8 su 10 - che non sono medici, ma il cui lavoro è altrettanto determinante per la prestazione sanitaria.
Va tenuto presente anche la crescente vastità del sapere medico. Non vi è percorso formativo nè essere umano capace di possedere tutte le conoscenze teoriche della moderna medicina. Ancor meno quelle pratiche.
Da sempre, e ovunque, infatti, l'intervento chirurgico e la diagnosi si imparano sul campo, sotto la guida del collega anziano più esperto. Tac, Nmr e tutta la tecnologia che verrà non cancellerà mai l'essenza di "mestiere" della professione. Che, come tutti i mestieri, si basa su un bagaglio di esperienze e di manualità - soprattutto errori che si è imparato a evitare - vastissimo, impossibile da conoscere nell'arco di una vita. Questo bagaglio di esperienze va ricevuto da un "maestro", in genere il primario o il cattedratico, lavorandoci a fianco per anni. Solo così la competenza del medico cresce di generazione in generazione.
Tratto da "La Repubblica - Salute"

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